sabato 28 febbraio 2009

Uranio impoverito e scie chimiche

(Scie chimiche, nanopolveri e nanostracchini 2/5)


Estratto dell’articolo del 10 gennaio 2009 scritto da Pier Paolo Saba e pubblicato da Tankerenemy (link):
Qualora la commissione d’inchiesta, di cui fa parte anche la Dr.ssa Antonietta Gatti, responsabile del Centro di ricerca sperimentale sulle nanoparticelle di Modena, affermi che sono solo ed esclusivamente le polveri ultrasottili generate dalle altissime temperature (oltre tremila gradi centigradi) a generare le forme cancerose tristemente registrate, si potrebbe pensare ad una strategia per non accennare alle scie chimiche ed agli effetti che esse producono sull’uomo.

Commento del Dottor Montanari sul suo sito (link):
Le scie
Scritto da Stefano Montanari


Ci ho fatto il callo: qualunque cosa faccia, troverò sempre i quattro pensionati mezzi avvelenati al tavolino dell’osteria (citazione di stagione da Fabrizio De André) che la sanno lunga e che danno la stura alla loro fantasia per inventare le accuse più bizzarre.


Se una volta mi preoccupavo, adesso riesco a trovarci il lato umoristico.

È recentissima l’uscita di un blog (http://www.tankerenemy.com/2009/01/uranio-impoverito-e-scie-chimiche-la.html) che, inopinatamente, tira in ballo direttamente mia moglie e me poco dopo a proposito delle scie chimiche, un argomento sul quale mi sono intrattenuto infinite volte e che fa persino parte delle f.a.q. di questo blog.

In breve, quelle cose le vedo anch’io ma qualcuno mi spieghi come faccio a dire che cosa diavolo c’è dentro. C’è chi viene da me con un cartoccetto di polvere raccattata a terra giurando che è caduta da uno stormo di aerei che volano a qualche chilometro da terra, ma la sua asserita provenienza è nulla più che un atto di fede. Atto di fede che non ha valore scientifico, naturalmente, e che dimostra l’assoluta mancanza di conoscenza specifica di questi signori con i quali condivido la curiosità ma non certo l’atteggiamento da tifosi.

Se io analizzassi (come ho già fatto, con la persona che mi ha chiesto l’analisi che poi si è dileguata lasciando il conto in sospeso) quella roba e ci trovassi (come ho trovato) particolato inorganico, come potrei sostenere che non viene da qualche fabbrica, da un inceneritore o da chissà che, ma viene invece dagli aerei? Qualsiasi persona con un minimo di conoscenza scientifica o anche solo dotata di normale buon senso avrebbe tutto il diritto di dubitare della mia serietà.


Se non avete altro da fare, vi invito a leggere non solo quello che è riportato nel blog di cui sopra, ma la mia risposta che trascrivo qui perché, come potrete leggere al diciassettesimo commento, ci si rifiuta di pubblicarla, a testimonianza dell’onestà di quel sito e della sua effettiva autorevolezza. La filosofia è che non importa se ho detto fesserie: l’importante è quello che mi è balzato in testa di dire, anche se è frutto di pura fantasia.
Va da sé che non corrisponde assolutamente al vero che noi non abbiamo lavorato sui luoghi di guerra ma solo intorno ai poligoni o che io abbia censurato un post di qualcuno che mi avrebbe “risposto per le rime” non è chiaro su che cosa (perché mai avrei dovuto censurare?), ma questo non ha la minima importanza, così come non ha importanza non essersi documentati sul nostro lavoro. L’importante è sparare. Qualcuno disposto a seguire si trova sempre e, dunque, sparare non è mai fatica sprecata.

Comunque, per chi ha tempo da perdere, ecco il mio commento censurato:


Egr. sig. Saba, magari vediamo di non aggiungere cattiva informazione a cattiva informazione. Io sono il direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui lavora part time la dott.ssa Gatti, responsabile del Laboratorio dei Biomateriali dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Il centro che lei menziona nel suo articolo semplicemente non esiste, così come non esiste alcuna dichiarazione scritta o verbale da parte della Dottoressa o mia che affermi quanto da lei riportato. Che le nanoparticelle generate da esplosioni non solo da bombe all'uranio ma pure da quelle al tungsteno o, comunque, da processi combustivi ad alta temperatura si trovino a livello dei tessuti tumorali (ma anche di altri tessuti affetti da nanopatologie) è testimoniato in maniera certa e coerente da un numero molto alto d’indagini eseguite presso il nostro laboratorio. Peraltro, il progetto europeo Nanopathology di cui la dott.ssa Gatti è stata coordinatrice non lascia adito a dubbi. Che non esistano concause all’insorgenza della malattia è cosa che non è mai sovvenuta a nessuno. Che noi non abbiamo il minimo interesse ad attribuire l'origine di quelle polveri ad una fonte piuttosto che ad un'altra è altrettanto indubitabile, visto quanto intaschiamo o intascheremmo comunque. Per quanto riguarda il problema delle scie chimiche, io sono stato interpellato decine di volte e ho sempre risposto che le vedo anch’io ma fino a che qualcuno non mi fornirà un campione di quel materiale (cosa tecnicamente possibile ma costosa) né io né la dott.ssa Gatti avremo argomenti scientifici per prendere posizione. Mi chiedo, comunque, per quale motivo noi dovremmo cercare di nascondere un problema come quello delle scie chimiche. Se lei avrà la pazienza d’informarsi correttamente, magari leggendo il libro Nanopathology che la dott.ssa Gatti ed io abbiamo scritto o il mio libro Il Girone delle Polveri Sottili (trova i ragguagli su www.stefanomontanari.net) vedrà che avrà modo di capire meglio il nostro lavoro e non incorrerà più nelle interpretazioni invero curiose che esterna.

Stefano Montanari



Resta il fatto che, come ho dichiarato in ogni occasione, io sono sempre disponibile ad analizzare le polveri prelevate in modo scientificamente corretto.


Un dubbio: Perché sono venuti ad attaccare proprio noi, proprio adesso che arriva qualche soldo per gli ammalati, e proprio adesso che le nanopolveri sono state ufficialmente riconosciute come causa patogena? Non è che questi signori cerchino, magari a rischio di rendersi ridicoli, di distogliere un’attenzione in certi ambienti fastidiosa riguardo alle armi all’uranio impoverito e al tungsteno o riguardo alle polveri che quella fonte splendida di guadagno illecito che sono gl’inceneritori assicurano, per dirottare quell’attenzione altrove?

venerdì 27 febbraio 2009

Parola di scienziato

(Scie chimiche, nanopolveri e nanostracchini 1/5)
Come in molti sapranno, Straker ha spesso l’abitudine di associare le scie chimiche a qualsiasi argomento: la guerra di Gaza, l’uranio impoverito, la siccità, le alluvioni, qualsiasi tipo di malattia, le nanopatologie, le nanopolveri, i nano stracchini e chi più ne ha più ne metta. Questo suo vezzo lo porta spesso a coinvolgere altre persone ignare o non interessate all’argomento "scie chimiche", come ad esempio è accaduto con il Dottor Stefano Montanari e sua moglie, la Dottoressa Antonietta Gatti.

La Dottoressa Gatti è la responsabile del Laboratorio dei Biomateriali dell’Università di Modena e Reggio Emilia, mentre il Dottor Montanari è il direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui lavora part time la dott.ssa Gatti.


Attraverso il suo sito, www.stefanomontanari.net, il Dottor Montanari è stato spesso interpellato sulla questione “scie chimiche” ed ha così potuto esprimere più volte il suo punto di vista. La sua posizione è chiara, obiettiva e senza pregiudizi.


Eccone un esempio (fonte):
Come ho detto in almeno 599 delle mie 600 conferenze e 999 volte nei miei 1.000 articoli, io mi occupo di scienza. Se qualcuno mi porta un campione prelevato DIRETTAMENTE alla fonte di una scia chimica, io lo posso analizzare e posso, allora, parlarne. In mancanza di questo, non vedo che cosa io possa dire. Rendo noto per l'ennesima volta che prelevare un campione di scia è tecnicamente fattibile ma è costoso.
A me sembra molto chiaro e non capisco cos’altro un uomo di scienza possa dire. Sull’esistenza delle scie chimiche, ci sono per caso delle prove inconfutabili alle quali uno scienziato possa attenersi per poter affermare che le scie degli aerei denominate “chemtrails” non siano realmente solo vapore acqueo condensato? Onestamente no. Allo stesso modo, nonostante innumerevoli e illustri pareri che smontano la teoria delle scie chimiche, non ci sono prove inconfutabili che stabiliscono che le cosiddette “chemtrails” non siano realmente delle scie chimiche di natura ben diversa dalle scie di condensazione.

Come fare ad essere sicuri di che cosa si tratta? Cosa può fare uno scienziato per accertarsi della natura di quelle scie? Può uno scienziato comportarsi come uno dei tanti opinionisti e prendere a priori una posizione senza alcun riscontro scientifico?


A mio parere, la posizione del Dottor Montanari è la più obiettiva che si possa ottenere e la più corretta tra quelle finora ottenute. Poi… se proprio vogliamo una presa di posizione autorevole ci possiamo sempre rivolgere alle numerose persone autoproclamate esperte del fenomeno “scie chimiche”.

mercoledì 4 febbraio 2009

La prova del telemetro (3 di 3)

Le incredibili conclusioni.

[Dove non esplicitamente indicato, le frasi citate (quelle blu) sono tratte dall’articolo presente a questo link]
In seguito alla nostra iniziativa volta ad acquistare un telemetro per stabilire la reale quota di volo dei tankers chimici, un manipolo di individui che perseguono obiettivi non molto lodevoli, si sono subito adoperati per contrastarci con tutti i mezzi resi disponibili dai servizi. Ecco con quali strategie: a) mettendo sotto controllo i nostri numeri telefonici (cellulare e fisso); b) violando e sostituendo (direttamente in centrale) i dati di accesso per la gestione del contratto telefonico Telecom; c) isolando a più riprese solo la nostra linea telefonica, mentre gli altri apparecchi telefonici del condomino funzionavano regolarmente; d) cercando più volte di violare il nostro account Google; e) intercettando la nostra posta elettronica e bloccando i mittenti utili al nostro lavoro di ricerca e documentazione; f) inviando centinaia di mails configurate ad hoc per bloccare la ricezione delle notifiche dei commenti; g) controllando, 24 ore su 24, articoli e commenti sui nostri blogs; h) tenendo sotto pressione i redattori di questo blog attraverso commenti/insulti/minacce per tentare di fiaccare la nostra tenacia; i) per mezzo di telefonate minatorie anche nel pieno della notte; l) arrecando danni ai veicoli di proprietà; m) con il pedinamento; n) diffondendo notizie false e tendenziose su siti e blogs dedicati e forum privi di moderazione, perché conniventi o acquiescenti. o) creando utenti clone, potendosi ora avvantaggiare, sui forum RAI come sul forum di Focus (Paolo Toselli, C.I.C.A.P., è l'autore dell'articolo pseudo-scientifico circa le scie chimiche sull'omonima rivista) di amministratori conniventi (ricordiamo che Paolo Attivissimo è stato moderatore dei forum RAI ed è ospite spesso di trasmissioni, radiofoniche e televisive sulla televisione di Stato, per cui ha delle evidenti aderenze) ora di incredibili bugs sulla piattaforma Blogger, la quale non prevede la differenziazione tra lettere minuscole e maiuscole; o) divulgando dati ed avvenimenti personali in totale violazione della legge sulla protezione dei dati personali e dei quali possono essere a conoscenza solo persone che hanno a disposizione informazioni desunte dalle seguenti fonti: 1) documentazione riservata alle sole autorità ben inserite nelle istituzioni; 2) conversazioni telefoniche sottoposte ad intercettazione.
Questa premessa potrebbe essere utile per la sceneggiatura di un film o libro di spionaggio.
Nei mesi scorsi, Riccardo Cassinis alias nonnob, sul forum di Focus ha vergato la seguente frase: "Tanto Rosario non saprebbe neanche distinguere che differenza passa tra un Boeing 747 e la sua Renault Clio".
La smentita:
[omissis]
L'unica evidenza che mi da' Gurgle e' sul forum di MD80

LINK

Dove peraltro risulta cosi':

"(semplicemente perché non sa distinguere una clio da un 747)".

Quindi:
- non risulta che l'abbia scritta Riccardo
- non viene dai forum di Focus
- non si accenna a nessuna proprieta' del rosario
[omissis]

In definitiva, quale cifra è stata raggiunta? Quanti soldi sono stati raccolti? Come mai nessuna trasparenza verso coloro che hanno donato soldi?
Se il 6 agosto 2008 si è effettuato l’ordine del telemetro (perché non specificare il modello?), significa che la cifra necessaria all’acquisto è stata raggiunta, allora perché continuare a raccogliere i soldi?
Giunti alla fine del mese di ottobre, fummo costretti quindi ad optare per un nuovo fornitore ed un nuovo prodotto, visto che il NEWCON LRB 4000 non era più disponibile, ma consci che ciò non sarebbe stato sufficiente a tutelarci da ulteriori sabotaggi. Vista la disponibilità di una parte rimanente di denaro proveniente dalle donazioni, decidemmo di acquistare due telemetri differenti, dei quali uno dei due a nome di un conoscente, mentre l'altro ordine era una sorta di "salvagente". Infatti, anche se il secondo ordine fosse andato perso, per lo meno avremmo ricevuto il telemetro acquistato nella Comunità Europea. Tale soluzione comportava ovviamente un esborso leggermente maggiore (per un totale di circa 4.400 euro), ma superava il problema di eventuali altre intromissioni sull'ordine intestato a noi. Così infatti accadde, giacché il telemetro ordinato a nostro nome (NEWCON LRM 2500 Laser Range Finder - l'unico modello, per quel che ci consta, collegabile al computer oltre al NEWCON LRB 4000) questa volta arrivò regolarmente ma, guarda caso, con il software per l'interfacciamento seriale con il PC, manomesso (alcuni eseguibili erano mancanti) ed il tutto era su un anonimo floppy senza etichetta anziché sul classico CD. Nel frattempo il range finder del terzo ordine, acquistato presso un fornitore europeo con altri dati, pagato con altra carta di credito e fatto inviare ad indirizzo differente, fu recapitato, invece, senza i "problemi" riscontrati nei casi precedenti.
Sorvolando sulla poco credibile questione del floppy (ma c’è chi ancora li usa?) e del sofware manomesso, mi chiedo:
Quanta disponibilità di denaro?
Se già si preannunciava che avrebbero tentato di rendere la vita difficile, perché non acquistare già il primo telemetro (quello dell’ordine del 6 agosto) attraverso il nome di un conoscente?
Perché effettuare due ordini contemporaneamente? Perché non fare prima quello dal fornitore europeo (NEWCON LRB 4000e successivamente, in caso di ulteriori problemi, non effettuare l’ordine del NEWCON LRM 2500?

a) Che cosa fare allora? A distanza di tre mesi, non eravamo ancora stati in grado di riportare delle misurazioni in video, ma solo delle misurazioni dirette, usando il NEWCON LRM 2500 Laser Range Finder (secondo ordine).
Quindi col primo ordine si era acquistato il modello NEWCON LRM 2500 anziché il NEWCON LRB 4000 come era stato promesso di fare?
b) Il telemetro relativo al terzo ordine (quello ordinato presso un fornitore europeo) era arrivato da pochi giorni, ma molto probabilmente i disinformatori non ne erano al corrente. Per costoro non avevamo nessuno strumento di misura delle distanze, per cui si ritenevano tranquilli.
Dopo aver analizzato la questione sotto le sue differenti sfaccettature, abbiamo compreso che era finito il tempo di mantenere il consueto "basso profilo" ed era quindi necessario creare una serie di situazioni per verificare la reazione dei disinformatori al fine di appurare se essi avevano qualche attinenza con tutti i “contrattempi” da noi incontrati nei mesi precedenti ed indurli quindi a venire allo scoperto.

I noti personaggi, basandosi sull’erronea convinzione che noi non potevamo essere in possesso di alcun telemetro, visto che l'ordine di agosto era stato cancellato, immediatamente ebbero una reazione scomposta, gridando subito al falso. Certo! Pensavano che sarebbe dovuto essere così, visto che erano al corrente, essendo gli artefici, di tutto quanto l'accaduto.
Ma se i video erano palesemente falsi, che cos’altro si poteva dire? E’ ovvio che chi ha notato che si trattava di fotomontaggi ha poi mostrato le prove della loro scoperta.

Così, infatti, avvenne. La pubblicazione di due viral video (basati comunque sui dati forniti delle prime misurazioni del NEWCON LRM 2500), il relativo numero d'ordine, fatto comparire intenzionalmente per pochi minuti, nonché gli snapshots ed immagini fake, disseminati di indizi ed ideati appositamente con lo scopo di indurre gli apparanti disinformativi a pubblicare farneticazioni su un possibile imbroglio per opera nostra (piatto ricco, mi ci ficco), sortì subito, nell'arco di poche ore dalla pubblicazione del primo video, l'effetto previsto. Infatti il prode Paolo Attivissimo (C.I.C.A.P., non dimentichiamolo), essendo a conoscenza di certi eventi, subito pubblicò un articolo gridando al falso.
Essendo realmente un falso, che cos’altro di poteva dire? Il discorso avrebbe retto se fosse stato pubblicato un video del tutto inconfutabile e se si fosse gridato al falso. Ma di un video falso cosa si può dire oltre se non che è falso?

A proposito del numero d'ordine originale, da noi pubblicato per pochissimi minuti, questo, come previsto, fu immediatamente "registrato" da axlman, il quale lo riportò subito ai suoi "colleghi. Costoro si affrettarono in tempi brevi a contattare il vendor (così affermano) per verificare se quel particolare numero d'ordine corrispondesse al prodotto che essi supponevano avessimo acquistato. La loro valutazione era comunque errata e basata sulla diffidenza preconcetta propria di gente dai comportamenti non cristallini, in quanto essi non potevano immaginare che i prodotti acquistati erano in realtà due, da rivenditori diversi e per una cifra anche superiore a quella resa disponibile dalle donazioni. In fondo era nostra discrezione decidere, di fronte ad una tale ingarbugliata situazione, su come impiegare al meglio il denaro proveniente dalle donazioni ed era nostro interesse, per sicurezza, che non trapelasse alcuna notizia neppure tra gli iscritti al comitato o i sottoscrittori delle offerte sull'acquisto del telemetro.
Se io dono 5 o 50 euro per l’acquisto di uno strumento di un determinato modello, io mi aspetto che venga acquistato quel preciso modello. Non esiste nessuna discrezione su come impiegare il denaro proveniente dalle donazioni, perché se lo sapessi prima, io quei soldi non li donerei.

Uno dei più attivi e malefici, melliflui, mefistofelici disinformatori presenti sulla Rete, certo "gg" alias "riosaeba", nome di battesimo Pierluigi (geologo e consulente ambientale), ha dichiarato ai quattro venti di aver scritto al rivenditore e non si sa con quale autorità afferma di essere riuscito a carpire informazioni, normalmente protette dalle leggi sulla privacy, in relazione alla vendita corrispondente al numero d'ordine da noi fugacemente pubblicato e registrato dal solerte axlman durante il suo massacrante turno di controllo (dalle cinque di mattina) sul nostro blog. Inutile ricordare che le severe leggi sulla protezione dei dati personali vietano ad un qualsiasi rivenditore di fornire informazioni sui propri clienti, dunque, se davvero i disinformatori fossero riusciti ad ottenere delle risposte, bisogna domandarsi con quali mezzi ed aderenze le hanno ottenute, scavalcando le leggi vigenti sulla tutela della privacy.
Perché non raccontare effettivamente come si sono svolti i fatti? La prima persona a prendere l’iniziativa di scrivere al rivenditore è stato Rev.stone, utente del forum di sciechimiche.org e gran sostenitore di Straker.
Rev.stone – 26 nov 2008:
[omissis]

mi sono permesso (rosario, so che capirai) di inviare personamente una richiesta di conferma acquisto a www.OpticsBestBuy.com (quello che avreste dovuto fare tutti voialtri attivissimi sfigati, anzichè esercitarvi in attività sbirresche ed onaniste):

[omissis]
il problema della gente è che vuole le verità ma non sa più chiederla.
ho solo fatto la cosa più banale del mondo: verificare alla fonte. QUELLO CHE I DEBUNKER NON FANNO (e si guardano bene dal fare). e non perchè non mi fidi di Straker (che ha TUTTA la mia stima e TUTTO il mio rispetto), ma solo per mettere fine a questa fesseria che da giorni impesta i vari forum e blog, distogliendoci tutti dalla realtà.
[omissis]
a questo punto, siccome sono una persona onesta ed un "cercatore di verità" senza padroni, faccio oggettivamente un passo indietro, sebbene, (e lo potete leggere chiaramente) pure il venditore dice che ha guardato "di nuovo" lo screenshoot che gli avevo mandato, per cui la mia sicurezza precedente era data dal fatto che avesse oggettivamente verificato il tipo di telemetro in allegato la prima volta che ci siamo scritti.
adesso però il vento cambia...abbiamo la certezza che, sì, il telemetro se l'è comperato 3 settimane fa, ma il modello è diverso.....
(Link)

Gazal 27 nov 2008:

riosaeba/gg ha imitato il Rev ed è andato a verificare dal venditore dei telemetro che gli conferma l'acquisto del 2500 da 1500 euri. Però guardate che accozzaglia di balle si è andato ad inventare per rendere credibile la sua richiesta:
[omissis]

(Link)
Quindi non è stato un cosiddetto disinformatore a contattare per primo il rivenditore, bensì un sostenitore mosso dal desiderio di zittire i “disinformatori” che insinuavano che la fattura fosse falsa. Perché non menzionare questo episodio nel raccontare come si sono svolti i fatti? Perché poi gridare alla violazione della privacy? E’ stato tutto molto trasparente, il rivenditore non ha fornito nessuna informazione personale (pubblicate online dal cliente stesso), ha solamente confermato che l'articolo in quello screenshoot non è l'articolo che è stato ordinato. lì è indicato il modello 4000, mentre il cliente ha ordinato il modello 2500.

A questo punto, abbiamo compreso che era il caso, anche se non fu facile, di continuare ad assecondare le ultime mirabolanti azioni di Attivissimo e soci ed il conseguente gioco al massacro, così anche da indurre gli infiltrati presenti da mesi su alcuni forum a tradirsi (eravamo sicuri che prima o dopo si sarebbero palesati), spingere Attivissimo e gli altri ad esporsi ancora in prima persona (evento puntualmente accaduto) e, nel contempo, saggiare la compattezza del nostro gruppo. Essendo consapevoli del fatto che i messaggi di posta elettronica venivano intercettati, abbiamo recitato la parte sino in fondo ed anche sul blog, sono stati via via pubblicati documenti che contenevano piccoli errori… a mo’ di esche che, certamente, avrebbero galvanizzato i disinformatori sempre alla disperata caccia di falsi, illudendoli di aver incastrato e quindi affossato definitivamente il comitato Tanker Enemy ed i suoi esponenti. Qualche mail (tracciata) è stata inviata ad alcuni attivisti per rafforzare questa idea nella mente perversa dei disinformatori. Non sapevano che stavano scavandosi la fossa da soli.
Perché invece non fare un video inconfutabile con il telemetro NEWCON LRM 2500 e zittire tutti i disinformatori? Perché dare più importanza a questi piuttosto che a chi ha donato dei soldi sulla fiducia? Perché saggiare la compattezza del gruppo? Per mancanza di fiducia? Come dire: “Chi mi crede anche quando falsifico un video mi crederà sempre, chi invece ragiona con la propria testa potrà un domani dire pubblicamente che ho torto” ?

Considerato che i telemetri sono due, uno di questi sarà consegnato ad un sottoscrittore dell'iniziativa, scelto a tempo debito e che vorrà seriamente verificare di persona il volo a bassa quota dei velivoli impegnati nelle operazioni clandestine di aerosol.
Verrà scelto chi paga di più?
Non mostreremo foto e non mostreremo filmati. Qualcuno ha ancora dei dubbi sulla veridicità di quanto sin qui esposto? Ci venga a trovare di persona.
Bell’esempio di onestà nei confronti di chi ha donato dei soldi per l’acquisto del telemetro modello NEWCON LRB 4000. Dopo tutto il caos che è stato appositamente creato, se una persona che ha donato 50 € deve spenderne altri 50-100 per andare fino a Sanremo e togliersi ogni dubbio?

Perché non mostrare delle foto o video in cui si vede inconfutabilmente il telemetro?

Spiace che alcuni (pochi, a dire il vero) abbiano dato ancora una volta credito alle informazioni diffuse dai soliti disinformatori prezzolati, impegnati da tempo in un’alacre quanto ridicola opera di discredito, ma ciò era prevedibile e questo test, se è stato doloroso per tutti noi, si è comunque rivelato utile a separare il grano dal loglio.
Le informazioni false sono state diffuse dagli stessi autori e sono stati in tanti a credere inizialmente che si trattasse di prove vere e altrettanti sono coloro che si sono resi conto di essere stati presi per il culo, me compreso. Mentre ad essere pochi sono coloro che ancora non hanno capito che tutta questa faccenda del telemetro è stata una pagliacciata sin dall’inizio.

Io pensavo di essere grano, ma dopo questa storia sono felice di essere loglio, un po’ meno di essere stato così coglione per aver creduto così tanto tempo ad un personaggio simile.